RITO SIMBOLICO ITALIANO 

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Serenissima GRAN LOGGIA DI RITO SIMBOLICO ITALIANO


IL PREMIO “GIANCARLO GHIDONI

 Ia EDIZIONE

 

 

Un premio di cultura politica intitolato “Avv. Giancarlo Ghidoni” ricorda la figura di questo stimatissimo penalista e civilista del foro bolognese, fratello massone del Grande Oriente d’Italia che fu anche Rispettabilissimo Presidente del Collegio “Bononia” del Rito Simbolico Italiano, ad un anno dalla sua scomparsa.

Originario di Mirandola, il noto penalista di Bologna è passato all’Oriente Eterno, fulminato da un infarto, il 30 aprile 2000 mentre passeggiava nei pressi di porta San Vitale. Ghidoni, che aveva compiuto da poco 71 anni, era stato anche fra i fondatori dell'Associazione Mazziniana ed era un avvocato «contro». Ebbe molteplici interessi ed un costante impegno sociale; uomo di vasta cultura e d’approfondita conoscenza, specie nel campo della filosofia e della storia, che affinava e arricchiva attraverso una costante applicazione alla lettura, fu caratterizzato da forti e spesso polemiche prese di posizione che lasciavano trasparire la marcata personalità di un uomo che non accettava compromessi e prevaricazioni. Si batté per primo in Italia per il gratuito patrocinio. S’impegnò, con dedizione assoluta, con immutata capacità professionale, con piena chiarezza d’idee, con la caparbietà di chi sapeva di dovere lottare pressoché da solo, nel cercare di fare funzionare quella macchina così contorta e cigolante rappresentata da tale istituto, che considerava uno strumento necessario per assicurare ai più deboli e agli emarginati una difesa che non fosse puramente formale, e che non servisse solo per evitare nullità processuali; proprio perché una difesa vera, attenta e impegnata, rappresenta la via sicura per assicurare quel recupero sociale, cui la funzione giudiziaria deve tendere. E si batté con caparbia volontà fino ad ottenere quei risultati di cui oggi tanti imputati beneficiano. Spesso, nella sua lunga carriera, ha difeso personaggi scomodi. Tra questi Giovanni Ventura, uno dei principali imputati per la strage alla Banca dell’Agricoltura di Milano. Ma nel maggio del '74 Ghidoni rinunciò polemicamente al patrocinio motivando, in una lettera al ministro di Grazia e Giustizia, la sua decisione di non voler essere l'alibi di un «processo ingiusto nella stessa misura in cui è stato condotto in disprezzo del codice di procedura e dei diritti dell'uomo». Oltre all’imputato di Piazza Fontana ricordiamo il processo a Prima Linea: impegni lunghi, gravosi e scomodi, che segnavano non solo l’attività professionale, ma la vita stessa di un avvocato. Giancarlo Ghidoni li affrontò con grande coraggio e con l’appassionata capacità che lo qualificava; e va segnalato, a suo vero merito, il contributo decisivo che egli diede, quale difensore, alla famosa dichiarazione di rinuncia alla lotta armata che esponenti di quel movimento fecero proprio nell’aula della Corte di Assise di Appello di Palazzo Baciocchi. Ed era quello, non lo si può dimenticare, il periodo nel quale la funzione e la figura stessa dell’avvocato veniva pesantemente - e alle volte è stata tragicamente - contestata da alcuni degli imputati di terrorismo. Fu quello, per lui, un motivo non tanto di vanto, quanto di vera consolazione, nel potere affermare che la sua funzione di difensore aveva superato i ristretti limiti del rapporto fra avvocato e cliente, per divenire strumento di quella riappacificazione sociale, che era da tutti auspicata, e che proprio da tale contesto ricevette decisivo impulso. Nell’87 rilanciò con forza la proposta di bloccare i beni di chi è sottoposto al ricatto dei rapimenti, quando a Bologna era ancora vivo il drammatico ricordo dei tragici sequestri Fantazzini e Gazzotti. Fatti  e vicende che evidenziano l’aspetto qualificante della professione forense, come Giancarlo Ghidoni l’ha intesa e l’ha vissuta: un compito ed un impegno non fini a se stessi, ma che debbono consentire riflessi positivi e concreti sul tessuto sociale. E questa particolare funzione di recupero dei valori sociali, rispetto al “disvalore” che ogni comportamento penalmente rilevante rappresenta, ha assunto per Giancarlo Ghidoni un significato straordinario nella difesa dei deboli, degli emarginati, dei dimenticati. Da questo breve ricordo è facile comprendere come avesse trasfuso in tutta la sua attività professionale e tutta la sua vita quei valori di autentica e profonda umanità contenuti nei Cinque Punti della Fratellanza del Rito Simbolico Italiano.

Il concorso a Lui intitolato, alla sua prima edizione, è stato indetto dalla “Associazione Futura-Donne & Professioni” con il patrocinio della Provincia di Rimini e dell’Associazione Mazziniana Italiana ed è riservato agli studenti delle scuole medie superiori ed agli studenti universitari della Provincia riminese per un elaborato sul tema “Cultura Politica”. La cerimonia di premiazione si è tenuta domenica 10 giugno presso l’Aula Magna dell’Università di  Rimini alla presenza delle Autorità locali. Grande successo e partecipazione alla festa che ha proclamato vincitori i tre finalisti, con la presenza di tutti coloro che avevano partecipato alla prova di domenica 13 maggio. Il primo premio è stato assegnato a Paola Mazza, 18 anni, allieva del 4° anno al liceo scientifico “Einstein” di Rimini; il secondo a Francesco Plescia, 18 anni, allievo del 5° anno al liceo classico “Dante Alighieri” e il terzo a Francesca Rosini di Riccione, 16 anni, allieva del 3° anno all’Istituto per il Turismo Marco Polo di Marebello. Presenti gli onorevoli Mauro Bulgarelli e Sergio Gambini, l’assessore alla Pubblica Istruzione riminese Arrigo Albini e alcuni membri di giuria: la presidente dell’associazione Futura, Rita Gatti, Clara Ermeti, coordinatrice del progetto, Leonardo Fraternale, esperto di comunicazione ad alto livello e l’avvocato Giovanni Cecconi, presidente dell’Associazione Mazziniana e del Collegio dei Grandi Architetti Revisori del G.·.O.·.I.·. nonché Gran Segretario del Rito Simbolico Italiano. L’iniziativa è volta a diventare un appuntamento annuale per permettere ai giovani di confrontarsi col mondo politico e di maturare le proprie opinioni anche e soprattutto utilizzando la sua diffusione nelle scuole superiori e nell’Università di Rimini.

 

 

 

Premiati e giuria posano in ricordo di una domenica di elezioni passata a svolgere un tema... politico. Da sinistra in basso gli onorevoli Mauro Bulgarelli e Sergio Gambini e l’avv. Giovanni Cecconi.

 

 

 


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